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Interviste Ribelli #2

Lisa Furlan

 

Continuano le Interviste Ribelli a donne che rappresentano in pieno lo spirito con cui abbiamo creato Imprenditrici Ribelli. Ci piace riportare le loro storie perchè è un modo per condividere coraggio, passione, intraprendenza: è una pacca sulla spalla che ci facciamo l’un l’altra, un abbraccio di incoraggiamento, un’ “unione fa la forza”! L’Imprenditrice Ribelle di questa intervista è Lisa Furlan, una giovane donna che tutta da sola, con un coraggio da leoni, ha avviato la sua attività, Butter Days, un cupcake shop dove sforna cupcake, torte, brownies e biscotti, che oltre a essere buonissimi, sono pure molto belli, un trionfo di colori e di gioia!

Cosa significa per te essere imprenditrice?
Significa avere creduto in me stessa, avere investito in me stessa, al momento a fondo perduto. Andare a dormire con l’ansia ma svegliarmi al mattino ottimista. Significa anche arrangiarmi: a pagare i conti, a comunicare con clienti e potenziali clienti, a gestire il mio tempo, a fare tutto in autonomia o almeno a provarci, senza smettere di imparare. Migliorarmi ripetendomi all’infinito che presto troverò le risorse per delegare.

Qual è la competenza che ti è servita maggiormente?
Credo che all’inizio di tutto ci sia un breve corso sui Social Media che ho frequentato cinque anni fa. Ho iniziato a familiarizzare con il concetto di personal branding, ad essere affascinata dal marketing, ho iniziato a fare le cose sempre meno per caso e sempre più con un obiettivo. É stato un punto di partenza, non so se si possa parlare di una vera competenza ma di consapevolezza. L’empatia e la gentilezza hanno fatto il resto, ma anche queste non sono competenze: sono più che altro le molle che mi spingono a fare le cose nel modo in cui le faccio, con passione.

Cosa significa per te essere ribelle?
Il mio modo di essere ribelle è fare le cose in modo diverso da come le fanno gli altri. “Tutti fanno così” non ha molta presa di me, mentre un ” nessuno lo fa in questo modo” mi carica di energia. Scelgo spesso la strada più ripida. Questo però non significa che prenda decisioni impulsive: sono molto riflessiva e quando scelgo di complicarmi la vita lo faccio consapevolmente. Essere ribelle significa avere investito in un negozio che non è in centro e che non è neanche troppo visibile: si trova facilmente ma tutte le settimane entra qualcuno che mi dice “ti ho scoperta per sbaglio, non ti si vede”. E io, ribelle, spiego che compenso con una presenza online, perché credo nei social e perché conosco il mio cliente ideale. Essere ribelle significa continuare a crederci, a crederci davvero.

Quale consiglio daresti a una persona che vuole iniziare la sua impresa?
Mi capita spesso di rispondere a ragazze che hanno un sogno da realizzare, così come ce l’avevo io. La mia risposta è quasi sempre la stessa: investite in formazione. Studiate, frequentate corsi, osservate, imparate. Essere curiose è un buon punto di partenza. Non ci sono scuse: si trovano le risorse, si trova il tempo, e anche un corso apparentemente fuori tema può insegnare qualcosa di utile. Il mio curriculum è a dir poco eclettico: ho frequentato il liceo socio psico pedagogico, ho studiato Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Culturali, ho lavorato in un hotel, in amministrazione e in una caffetteria.